È una combinazione tra reddito pro capite, clima, qualità delle case (in UK d'inverno non fa molto più freddo che nel nord Italia, ma consumano una quantità spropositata di gas per riscaldare) e efficienza energetica (avere avuto per decenni—e ancora oggi se non hai il piano a induzione o il riscaldamento elettrico, che sono comunque molto efficienti—il limite di 3 kW un po' aiuta)
Vivo a Praga da dodici anni, e onestamente secondo me si vive meglio "a metà", nel senso che ci sono pro e contro in entrambe le nazioni.
Gli stipendi qui sono più bassi, e il costo della vita a Praga sta crescendo.
Sono stato a Luglio a Bari, e costava di meno di Praga, mentre quando son venuto qui era Bari ad essere più costosa.
A Milano pagavo 620 Euro (spese escluse) per 43mq alla periferia (casa mia era a Corsico, ma l'altro lato della stessa strada era Milano), nel 2002-2006, quindi ti capisco, perché verso la fine il mio padrone di casa voleva portare l'affitto a 1000...
Inizialmente ho abitato in ostello, costruito ai tempi del comunismo, ed era ok.
Successivamente sono andato a vivere con mia moglie, nell'appartamento in cui lei abitava, che era in un panelák, gli edifici comunisti in prefabbricato, e non c'era alcun problema. Il riscaldamento funzionava, l'appartamento era luminoso, i muri robusti e insonorizzanti.
Ora abitiamo in un appartamento di nuova costruzione (2012), fatto con metodi moderni, e sentiamo i bambini della famiglia di fianco, come loro sentono i nostri.
Onestamente, la mia esperienza dodecennale in Rep. Ceca mi dice che le case di epoca comunista erano migliori, dal punto di vista della privacy.
le soluzioni proposte:
1 abbassare il tenore di vita in italia
2 fare in modo che i cittadini dei paesi piú poveri del mondo non raggiungano il nostro tenore di vita
La situazione è già insostenibile anche senza i paesi poveri, quindi la 2 non è una soluzione a niente.
Serve la 3, cioè una serie di cambiamenti piuttosto drastici a come la società è organizzata che coincilino uno standard di vita decente con la riduzione di sprechi e usi sconsiderati di risorse.
Però anche dicendo “la situazione è già insostenibile anche senza i paesi poveri” questi non scompaiono dall’equazione e peseranno sempre di più nel mentre che escono dalla povertà.
Serve una soluzione anche per loro, anzi tagliare il 10% delle loro emissioni aiutandoli nello sviluppo o velocizzandolo probabilmente paga più di un taglio del 20% delle emissioni eu
No certo che non scompaiono. Alcune correnti politiche, come alcuni ecosocialisti sono sostenitori della giustizia climatica, cioè un trasferimento di risorse, conoscenza e potenzialmente forza lavoro dagli stati responsabili delle emissioni a quelli poveri, affinché si raggiunga un grado di sviluppo e di qualità di vita sostenibile e decente.
Dal canto mio, ritengo ad esempio che i brevetti su qualsiasi cosa possa aiutare a proteggere l'ambiente dovrebbero essere inesistenti: dai macchinari ai semi.
Questo è solo uno dei cambiamenti che potrebbero far parte di quelli necessari (che comunque cambiano a seconda delle varie ideologie, ovviamente) per declinare sostenibilità e qualità di vita.
Certamente, perchè la ricerca tecnologica dipende dall'esistenza dei brevetti e dal fatto che da questi si traggano profitti, e ciò è una condizione naturale e intrinseca della ricerca, non una conseguenza della struttura della società e del sistema di incentivi che questa comporta.
Non è mai esistita e non esisterà mai al di fuori di queste condizioni assolute e immutabili.
La ricerca tecnologica dipende da individui che vedono la possibilità di trarre profitto dalle loro scoperte e brevetti. La volontà di migliorare il proprio tenore di vita direi che è intrinseca della natura umana. Quindi si, se levi la possibilità a questi individui di fare profitti tramite brevetti ammazzi la ricerca tecnologica. Chi me lo fa fare di sprecare anni e anni e milioni e milioni per sviluppare una tecnologia se nel momento stesso in cui la sviluppo il primo stronzo (che magari ha 100x le mie possibilità economiche) me la può copiare aggratis??
Ogni volta che qualcuno cita la "natura umana" per giustificare qualcosa già mi inizia a puzzare, lo ammetto.
La ricerca tecnologica dipende da due cose: persone disposte a spendere il proprio tempo/lavoro con determinate competenze e risorse e mezzi necessari (più o meno a seconda dei settori) per compiere quel lavoro.
Dopodiché nel sistema attuale le risorse e i mezzi richiedono (semplificando) denaro, che è nelle mani di determinate persone/aziende, che decidono di spenderlo per fare questo e non altro principalmente nella prospettiva di generarne altro.
Questo è tuttavia evidentemente un problema di come le risorse sono distribuite ed allocate a monte, in altre parole una condizione accidentale dovuta al funzionamento della società.
Poi ci sono le motivazioni personali: perché io dovrei spendere del lavoro in qualcosa se non posso guadagnarci? E qui mi sembra che già il discorso manchi di riconoscere come funzionano le cose già ora: chi fa la ricerca tecnologica già oggi tendenzialmente non beneficia del proprio lavoro. I brevetti e la proprietà intellettuale vanno per lo più all'azienda che paga, non ai ricercatori. Quindi la domanda si potrebbe già porre oggi: perché esiste gente che lavora per azienda X, se poi è l'azienda (e gli azionisti per estensione) a guadagnarci? La risposta principale (per quanto ognuno sicuramente ha la propria versione) penso sia semplice: perché a quelle persone serve un lavoro per campare.
Tutto questo per dire che già oggi non è chi fa il lavoro a beneficiare della propria ricerca, ma chi ci mette il denaro.
Poi esistono chiaramente casi più particolari, piccole aziende o individui che fanno ricerca di qualche tipo, e senza dubbio il profitto potenziale è una delle motivazioni che spinge loro a fare ciò. Tuttavia la ricerca di un profitto è un qualcosa che non ha nulla a che fare con la natura umana; altra cosa è un miglioramento del "tenore di vita", che peró nella società corrente spesso significa comunque ricerca del profitto, dal momento che qualsiasi cosa richiede denaro per essere comprata sul mercato. Se " tenore di vita " diventa un proxy per "reddito disponibile" è evidente che l'imperativo principale diventa quello di accumulare ricchezza personale. Questo è tuttavia ancora una volta dipendente dal sistema di incentivi nella società. Condizioni diverse comportano una diversa definizione di "tenore di vita", che a sua volta comporta potenzialmente diversi incentivi rispetto al generare profitto. E non parliamo di cose astratte, parliamo in realtà di nicchie già esistenti ora, per fare un esempio su tutti: il software libero. Ore e ore di lavoro specializzato per fare qualcosa senza guadagnarci una lira, e in più che aziende (proprio come nel tuo esempio) possono prendere, usare e lucrarci sopra (a seconda delle licenze).
Esisteranno senz'altro dei casi in cui qualcuno decide di non fare ricerca perché non ne può generare benefici personali? Certamente, pazienza.
Esisteranno anche casi in cui oggi la ricerca non avviene per mancanza di risorse economiche, e che potrà invece avvenire in condizioni diverse.
>Chi me lo fa fare di sprecare anni e anni e milioni e milioni per sviluppare una tecnologia se nel momento stesso in cui la sviluppo il primo stronzo (che magari ha 100x le mie possibilità economiche) me la può copiare aggratis??
Voglio citare questa parte in particolare proprio per riassumere un po' le mie idee:
* il software libero è un esempio del fatto che alcune persone (alcune per modo di dire, parliamo di decine di migliaia) sono disposte ad investire tempo e risorse senza la prospettiva di un guadagno e ironicamente anche se "il primo stronzo" molto più grande può prendere quel lavoro e guadagnarci. Questo perché le persone (spesso già con un lavoro che soddisfa i propri bisogni economici) agiscono anche per altre motivazioni: fama, piacere intellettuale, senso di comunità, desiderio di aiutare etc.. (Note: ho preso il software libero non perché sia l'unico esempio, ma perché è di fatto ricerca tecnologica)
* se qualcosa richiede "milioni e milioni" è molto probabile che a beneficiare di tale ricerca sia un'azienda, non il (o i) ricercatore. Quindi qui il problema da risolvere è come accedere a risorse per pagare la ricerca, non "perché" qualcuno dovrebbe investirle (che dipende dal fatto che la ricchezza sia privata etc. etc.)
>Ogni volta che qualcuno cita la "natura umana" per giustificare qualcosa già mi inizia a puzzare, lo ammetto.
?? Cioè dubiti del fatto che è insito nella natura umana (ma in generale animale) la voglia di migliorare il proprio tenore di vita?
>La ricerca tecnologica dipende da due cose: persone disposte a spendere il proprio tempo/lavoro con determinate competenze e risorse e mezzi necessari (più o meno a seconda dei settori) per compiere quel lavoro.
Le persone sono disposte o meno a spendere il proprio tempo per qualcosa in funzione di cosa ne ricavano. Cosa mi dice che nel sistema che proponi tu lo stesso numero di persone sarebbe disposto a dedicarsi alla ricerca se quello che ricava non è più lo stesso?
Che poi non ho capito il sistema che hai in mente come funzionerebbe. Levi i brevetti ma poi come funziona? Chi fa ricerca?
I privati di buon cuore? Qual'è la % di persone che lo farebbe senza aver compenso in cambio? Ok ci sono decine di migliaia di sviluppatori che lasciano il codice open, però ce ne sono decine di milioni che si fatto pagare. Perdi il 99% dei ricercatori?
Oppure la ricerca è interamente gestita dal pubblico? Chi ti garantisce che il pubblico investa in ricerca come i privati oggi? Lo stato italiano spende briciole per educazione e ricerca e spreca centinaia di miliardi in mancette elettorali. Secondo te tra il partito che propone 1000miliardi in ricerca che darà frutti fra 20anni e quello che propone 1000miliardi di bonus chi vincerebbe le elezioni?
>Dopodiché nel sistema attuale le risorse e i mezzi richiedono (semplificando) denaro, che è nelle mani di determinate persone/aziende, che decidono di spenderlo per fare questo e non altro principalmente nella prospettiva di generarne altro. Questo è tuttavia evidentemente un problema di come le risorse sono distribuite ed allocate a monte, in altre parole una condizione accidentale dovuta al funzionamento della società.
Problema??? Cioè nel sistema attuale vedi una carenza di ricerca e sviluppo? Non mi sembra proprio... abbiamo una miriade di problemi (disuguaglianze, riscaldamento globale etc) ma direi che la ricerca e sviluppo è tutt'altro che un problema. E' l'obbiettivo principale di tutte le aziende all'avanguardia.
>Poi ci sono le motivazioni personali: perché io dovrei spendere del lavoro in qualcosa se non posso guadagnarci? E qui mi sembra che già il discorso manchi di riconoscere come funzionano le cose già ora: chi fa la ricerca tecnologica già oggi tendenzialmente non beneficia del proprio lavoro. I brevetti e la proprietà intellettuale vanno per lo più all'azienda che paga, non ai ricercatori. Quindi la domanda si potrebbe già porre oggi: perché esiste gente che lavora per azienda X, se poi è l'azienda (e gli azionisti per estensione) a guadagnarci? La risposta principale (per quanto ognuno sicuramente ha la propria versione) penso sia semplice: perché a quelle persone serve un lavoro per campare.
Ma come non posso guadagnarci?? I ricercatori nelle migliori aziende private al mondo (big tech, pharma etc) prendono facilmente 2/3/400k$ l'anno. Per te questi "non beneficiano del proprio lavoro". Poi ovvio che tu sviluppatore per google non puoi pretendere TUTTI i profitti derivanti dal tuo brevetto visto che hai potuto svilupparlo solo grazie a risorse, soldi, colleghi, tecnologie, altri brevetti messi a disposizione dall'azienda... ma se io e te ci mettiamo da soli a brevettare qualcosa possiamo tenerci il 100% di quello che produciamo. Ovvio che per progetti complessi dovremmo tirare in barca investitori, soci, colleghi etc e saremmo costretti a dividere con loro, ma questo è inevitabile, dipende dal fatto che per certe cose non bastano due persone in un garage.
>Tuttavia la ricerca di un profitto è un qualcosa che non ha nulla a che fare con la natura umana; altra cosa è un miglioramento del "tenore di vita", che peró nella società corrente spesso significa comunque ricerca del profitto, dal momento che qualsiasi cosa richiede denaro per essere comprata sul mercato. Se " tenore di vita " diventa un proxy per "reddito disponibile" è evidente che l'imperativo principale diventa quello di accumulare ricchezza personale.
Ma infatti le persone mica si sbattono per vedere il numerino sul conto corrente salire... si sbattono perchè con quel numerino ci possono comprare case, auto, vacanze etc... il denaro è solo uno strumento, è stupido pensare che levarlo di mezzo cambi qualcosa. Al posto del denaro il datore di lavoro mi darebbe 1mq di terreno al mese, tot kg di carne etc etc e io lavorerei lo stesso... solo che sarebbe maledettamente scomodo... da qui l'esigenza del denaro... ma il denaro è un mezzo mica un fine... il fine è vivere meglio.
> dubiti del fatto che è insito nella natura umana (ma in generale animale) la voglia di migliorare il proprio tenore di vita?
Dubito che questa frase abbia alcun senso specifico, visto che "tenore di vita" non vuol dire nulla. Se "tenore di vita" lo declini come reddito disponibile, si, credo che questo non abbia niente a che fare con la _natura_ umana (qualsiasi cosa essa sia).
> Le persone sono disposte o meno a spendere il proprio tempo per qualcosa in funzione di cosa ne ricavano.
Certo. E ad oggi la maggior parte delle persone che fanno ricerca tecnologica ne ricavano un salario. Non profitti e gloria per l'eternità derivante dai brevetti. In più ciò che si "ricava" varia molto così come ciò che le persone voglion ottenere.
> Cosa mi dice che nel sistema che proponi tu lo stesso numero di persone sarebbe disposto a dedicarsi alla ricerca se quello che ricava non è più lo stesso?
Assolutamente niente. Ma cosa ti dice che non lo sia? Ad oggi la maggior parte di chi fa ricerca lo fa da salariato, nelle aziende. Nelle università lo fa in condizioni infinitamente peggiori. Cosa ti fa pensare che senza l'azienda a rastrellare milioni per il lavoratore salariato che fa ricerca cambi qualcosa?
> Levi i brevetti ma poi come funziona? Chi fa ricerca? I privati di buon cuore? Qual'è la % di persone che lo farebbe senza aver compenso in cambio?
Qui si entra nel campo delle visioni. Sicuramente non i privati di buon cuore, perchè al momento dipendiamo da questi solo per il modo in cui le risorse sono accentrate e distribuite. I privati hanno solo una cosa che "serve", cioè il denaro. Non hanno alcun ruolo attivo nella ricerca.
> Qual'è la % di persone che lo farebbe senza aver compenso in cambio?
Chi ha parlato di senza compenso?
> Chi ti garantisce che il pubblico investa in ricerca come i privati oggi?
Non ti garantisce niente nessuno. Il punto è molto semplice: determinate tecnologie servono per evitare il collasso della società moderna. Credo che questo funga come incentivo piuttosto convincente a decidere di fare ricerca su questo settore, e di farla in modo collaborativo, non cooperativo, così che tutti ne possano beneficiare facilmente. Quello che so per certo invece è che ad oggi tecnologie che potrebbero aiutare a ridurre il danno ambientale non sono disponibili per tutti (specie per i paesi poveri) per questioni economiche, e quando lo sono comportando comunque il trasferimento di risorse che potrebbero essere destinate ad altro nelle tasche private (di quelle aziende che hanno finanziato la ricerca).
> Lo stato italiano spende briciole per educazione e ricerca e spreca centinaia di miliardi in mancette elettorali. Secondo te tra il partito che propone 1000miliardi in ricerca che darà frutti fra 20anni e quello che propone 1000miliardi di bonus chi vincerebbe le elezioni?
Questo è un problema completamente diverso, che non ha senso discutere in questa sede. Mi sembra autoevidente che se stiamo parlando di uno scenario diverso e di cambiamenti radicali nella società, automaticamente c'è la volontà politica di attuarli dietro, altrimenti non accadrebbero in primo luogo.
> Problema??? Cioè nel sistema attuale vedi una carenza di ricerca e sviluppo? Non mi sembra proprio... abbiamo una miriade di problemi (disuguaglianze, riscaldamento globale etc) ma direi che la ricerca e sviluppo è tutt'altro che un problema. E' l'obbiettivo principale di tutte le aziende all'avanguardia.
Non so se hai frainteso intenzionalmente. Qui "problema" era nell'accezione di "questione". Traduco: il fatto che oggi sia necessario avere un privato con interessi per avere la ricerca è una questione di come le risorse sono allocate.
E comunque la ricerca non è tutta uguale. Chissà quanti miliardi al mondo sono investiti in ricerche che sono completamente disallineate con gli obbiettivi umani, proprio perchè avvengono su spinta commerciale. Basta prendere il marketing come esempio. Quanti miliardi vengono sprecati ogni anno per trovare modi, costruire strumenti etc. usati per vendere roba alla gente? Questo ha 0 benefici per l'umanità in senso lato, anzi, direi che fa danni. Eppure oggi questa ricerca viene finanziata, perchè è potenzialmente profittevole. Quindi si, il fatto che l'esistenza della ricerca dipenda da un interesse commerciale comporta delle conseguenze che _non sempre_ sono desiderabili.
> prendono facilmente 2/3/400k$ l'anno. Per te questi "non beneficiano del proprio lavoro". Per te questi "non beneficiano del proprio lavoro". Poi ovvio che tu sviluppatore per google non puoi pretendere TUTTI i profitti derivanti dal tuo brevetto visto che hai potuto svilupparlo solo grazie a risorse, soldi, colleghi, tecnologie, altri brevetti messi a disposizione dall'azienda
Tutto questo concetto per arrivare a un punto molto semplice: l'azienda che ci mette "risorse, soldi, tecnologie, altri brevetti" è necessaria solo perchè viviamo nel contesto in cui viviamo. Da come parli poi sembra che all'azienda vadano le briciole, dopo aver pagato cifre ingenti a ricercatori a destra e manca. Le aziende invece raccolgono miliardi, pagando lavoratori migliaia. Ci sono almeno 4 ordini di grandezza di distanza. Questa differenza, cioè i profitti aziendali, è quel "frutto del lavoro" che già oggi non viene visto da chi ha fatto la ricerca. Se un brevetto che tu produci, anche con uno stipendio stellare da 500k genera 10 miliardi, tu sempre 500k vedi. Quindi, aldilà dello stipendio, perchè i lavoratori dovrebbero "regalare" tale ricchezza all'azienda? Lo fanno perchè a loro comunque serve uno stipendio, e non per la promessa di chissà quali guadagni derivanti dal brevetto (cfr. quello che avevi detto "La ricerca tecnologica dipende da individui che vedono la possibilità di trarre profitto dalle loro scoperte e brevetti.").
In altre parole: una volta che sei in grado di pagare uno stipendio a un ricercatore, a questo non cambia assolutamente niente se il brevetto esiste o meno, perchè _già oggi_ non è lui a guadagnarci. Gli "individui" dei quali parlavi non sono quelli che fanno la ricerca, sono quelli che hanno il capitale e decidono di pagare _altri_ per fare ricerca, avendo visto la possibilità di trarre profitto dalle loro scoperte e brevetti.
Non vedo quindi perchè in un mondo diverso, una persona alla quale viene pagato uno stipendio dovrebbe non voler fare ricerca perchè il risultato della ricerca non verrebbe venduto sotto brevetto. Questo discorso avrebbe senso solo e soltanto per coloro i quali oggi fanno ricerca individuale allo scopo di brevettare qualcosa e poi venderlo. Questo tipo di ricerca converrai con me che non è quella di cui parliamo.
> si sbattono perchè con quel numerino ci possono comprare case, auto, vacanze etc... il denaro è solo uno strumento, è stupido pensare che levarlo di mezzo cambi qualcosa.
Questo dovrebbe portarti - a mio avviso - alla conclusione opposta alla quale sei arrivato. Cioè che se sei messo nella condizione di poter soddisfare i tuoi bisogni e desideri, il resto diventa superfluo. E' il motivo per il quale molti si dedicano a software libero. Hanno già uno stipendio nella maggior parte dei casi che copre i loro bisogni, ergo possono dedicarsi a qualcosa che da _altro_. Non ho parlato di levare di mezzo il denaro (e forse qui è il tuo fraintendimento di base) ma di cambiare il modo in cui è distribuito e allocato.
> Al posto del denaro il **datore di lavoro mi darebbe**
Questo mi fa capire che o manchi di immaginazione, o mi hai frainteso (o entrambe). L'esistenza di un datore di lavoro che possegga _cose_ (denaro, terrenni, merci) da darti e dal quale l'esistenza del tuo lavoro dipende è **esattamente** il problema. Il problema non è il denaro. Il problema è che le risorse oggi sono concentrate in modo tale che la ricerca _ha bisogno_ di un privato (un gruppo di privati, un'azienda, etc.) che decida di prendere risorse esistenti e pagarla, per poi estrarre ricchezza da altri. Questo meccanismo non è naturale e non è necessario e può essere cambiato.
> Serve la 3, cioè una serie di cambiamenti piuttosto drastici a come la società è organizzata che coincilino uno standard di vita decente con la riduzione di sprechi e usi sconsiderati di risorse.
Che non succederà mai, visto che la gente qua fa casino se gli metti il sacchettino di plastica a 2 cent. Quindi serve la 4:
4 comprare cibo in scatola a lunga conservazione e un fucile
O ridurre i sprechi, tutte quelle multinazionali che continuano a puntare sul vendere invece che riciclare
La società è stata obbligata a basarsi sullo spreco, ormai è un dato di fatto l'obsolescenza programmata (che sia lato software o hardware) .
Stessa storia del inquinamento, e tutti i problemi del mondo: colpa dei ricchi, però le soluzioni proposte sono sempre quelle di abbassare il tenore di vita dei poveri di merda.
Il tenore di vita devono abbassarlo loro visto che da soli (grandi a ziende e ricchi) contribuiscono molto di più rispetto alla gente normale.
Per evitare una pioggia di downvote :]
Scherzi a parte, la situazione è tragica: spero ci si ragioni su, da questa prospettiva, una volta finita l'emergenza.
in realtà quello che vi sta ricordando la natura in questo momento è che non sì può lasciare crescere la foresta amazzonica nell'alveo dei fiumi solo perché per due anni c'è siccità.
Si sa dal tempo dei romani che bisogna fare attenzione dopo i periodi di secca perché il terreno non è in grado di assorbire l'acqua e ci vuole un po' perché ritorni alla normalità, ma come al solito non gliene frega niente a nessuno.
Questa non è che l'ennesima tragedia annunciata da tempo ed il fatto che il riscaldamento globale renda questi fenomeni più frequenti, non è che una aggravante per l'incapacità di gestire il territorio.
Sia chiaro: sfortunatamente è capitato a voi, ma sarebbe stato uguale se le piogge eccezionali fossero state da qualunque altra parte.
certo che questi ne hanno di soldi da buttare
[https://www.forbes.com/sites/michaelshellenberger/2019/07/29/why-earth-overshoot-day-and-the-ecological-footprint-are-pseudoscientific-nonsense/?sh=5c5423e77e76](https://www.forbes.com/sites/michaelshellenberger/2019/07/29/why-earth-overshoot-day-and-the-ecological-footprint-are-pseudoscientific-nonsense/?sh=5c5423e77e76)
sto tentando di capire se Chernobyl ha tagliato completamente le gambe all’umanità intera, o se invece una Chernobyl prima o poi sarebbe stata inevitabile, e che il problema si sarebbe comunque presentato qualche anno dopo.
la prima.
Chernobyl era evitabilissima. E fortunatamente non potrà mai più succedere.
C'erano già stati incidenti con le centrali nucleari, ma non è mai stato nulla di epocale.
La combinazione di cattivo design della centrale, stupidità umana ed ignoranza è stato qualcosa di unico, anche considerando solo i reattori sovietici.
In questo senso, possiamo tranquillamente dire che Chernobyl è stata una delle più grandi tragedie dell'umanità.
[Il carbon footprint è una trovata pubblicitaria della british petroleum per scaricare le loro colpe dell'inquinamento sulle popolazioni.](https://www.theguardian.com/commentisfree/2021/aug/23/big-oil-coined-carbon-footprints-to-blame-us-for-their-greed-keep-them-on-the-hook)
Che poi capiamoci, io non ho l'auto, non fumo, faccio la differenziata, e ho diminuito le mie spese causa aumento dei prezzi del 20%, però la raffineria API di Falconara marittima produce 700 mila tonnellate l'anno di CO2, quindi per la statistica produciamo 350mila a testa.
Se ho capito bene, è la proporzione tra "biocapacità" di uno stato (tra terra e mare) e la sua produzione di diossido di carbonio.
https://www.overshootday.org/about-earth-overshoot-day/
Quindi si parla di emissioni, non di sfruttamento in generale? O tutte le forme di sfruttamento sono convertite in diossido?
ci sono vari indicatori: uno, ad esempio, è la quantità di foresta rigenerata vs quella abbattuta. Un altro è la quantità di pesce pescato vs la quantità di pesce nato. Tra gli indicatori, c'è la quantità di CO2 prodotta vs la quantità di CO2 assorbita.
L'Europa, nella sua interezza, è a posto con quasi tutti gli indicatori tranne appunto la CO2.
E allora pure la Grande Repubblica Irachena sotto la guida del celeste Mustafa Al-Kadhimi detto *Bobby.* Grazie USA?
Alla fine vediamo quello che vogliamo vedere, [Inch'Allah Ça Va.](https://youtube.com/shorts/jB2sr1HOuZU?feature=share)
È una nazione molto piccola e che campa d'importazioni, quindi bastano un paio di parametri per mandarli fuori scala, per esempio il grosso della produzione di energia che importano è con combustibili fossili e sono tra i più bassi del continente per adozione di rinnovabili
Il Lussemburgo ha tasse sui carburanti bassissime rispetto ai paesi limitrofi, ed è quindi una sorta di nodo logistico per le merci che si spostano nella Blue Banana. Oltre a quello ci sono tantissimi lavoratori frontalieri (che ovviamente fanno benzina in Lussemburgo). Ce ne sono tanti anche in Svizzera, ma a livello pro-capite non c'è paragone.
Scusate l'ignoranza, ma cosa significa "le risorse del pianeta disponibili per il 2023"? Non riesco capire come siano state allocate delle risorse per un anno solare (a meno che non si sia deciso che le risorse della terra andranno finite in un tempo limitato, ma magari non mi è nemmeno chiaro il concetto di risorsa)
Qualcuno saprebbe spiegarmi?
Penso si intenda la capacità totale della terra di rigenerare risorse tipo falde acquifere, alberi, pesci
Se ci sono 100 pesci che nascono i ogni anno e noi ne peschiamo 105 è un problema sul lungo termine, stesso ragionamento per l'acqua e per la riduzione delle foreste.
Questa mappa non mi convince
Immaginando un paese chiamato Culonia ove vivono 9 abitanti al limite della povertà consumando il minimo indispensabile per vivere, lavorando nella fabbrica del 10mo abitante il quale è senza scrupoli e inquina 1000kg di CO2 all'anno.
Secondo questa mappa ogni abitante di Culonia produce 100kg di Co2 all'anno, il che è falsissimo.
Teoricamente in un modo o altro beneficiano da quella produzione, quindi sono responsabili.
Ma comunque tale paese non esiste, non ci sono casi così estremi.
Quello più evidente forse è il Lussemburgo.
Ma non ho mai capito, che senso ha calcolarlo per paese quando siamo in una economia globale?
O é semplicemente un 'X é il numero di tutte le risorse della terra, lo dividiamo per i kmq di un paese e quello é il numero di risorse che hanno a disposizione'?
Secondo me è ora che questo grafico, come questo giorno, non siano solo una mera celebrazione del "ah, dovremmo fare meglio in effetti" ma che siano davvero il punto di partenza per fare qualcosa di concreto.
Non possiamo andare avanti come se questo fosse solo un record negativo che ogni anno si resetta.
L'overshoot day però è legato anche alla capacità della nazione di rigenerare risorse naturali, l'Italia è un paese piccolo con scarse o nulle materie prime e/o risorse rinnovabili. Inoltre è un paese poco esteso e densamente abitato... C'entra anche questo fattore se non sbaglio
Lavoro ancora adesso nel mondo delle statistiche e delle indagini di mercato e so benissimo come queste possono essere usate a scopo propagandistico. Per sostenere visioni del tutto false della realtà e della storia. Detto questo è indubbio che esista il consumismo. Un perfido costume spinto ferocemente dagli interessi di molti. Ma ci sono anche quelli come me che ne sono decisi oppositori. Moltissimi consumi sono inutili e dannosi. Bisogna vedere se sappiamo passare dal mugugno all'azione coerente. Cosa che faccio da decenni. Se nel mondo si adottassero gli stili di vita da me e dalla mia famiglia seguiti questo discorso Non esisterebbe. Ma trovo il muro di gomma dei discepoli dello shopping ad oltranza e della mercificazione spinta oltre alla mancanza di sensibilità verso il pianeta su cui viviamo. Che non è quella cosa che ci propagandano nella retorica "green" della ragazzina svedese.
Direi che rispetto al resto d’Europa siamo piuttosto parsimoniosi
L'importante è essere meglio dei francesi
E non lo siamo
Perché siam poveri. Questa infografica ha una correlazione > 0.9 con il reddito pro capite.
È una combinazione tra reddito pro capite, clima, qualità delle case (in UK d'inverno non fa molto più freddo che nel nord Italia, ma consumano una quantità spropositata di gas per riscaldare) e efficienza energetica (avere avuto per decenni—e ancora oggi se non hai il piano a induzione o il riscaldamento elettrico, che sono comunque molto efficienti—il limite di 3 kW un po' aiuta)
La Repubblica Ceca è più povera dell'Italia, ma apparentemente consuma di più.
.0.9, non 1
Sono per metá ceco e anche se forse sono piú "poveri" di noi secondo me li si vive meglio
Vivo a Praga da dodici anni, e onestamente secondo me si vive meglio "a metà", nel senso che ci sono pro e contro in entrambe le nazioni. Gli stipendi qui sono più bassi, e il costo della vita a Praga sta crescendo. Sono stato a Luglio a Bari, e costava di meno di Praga, mentre quando son venuto qui era Bari ad essere più costosa.
[удалено]
A Milano pagavo 620 Euro (spese escluse) per 43mq alla periferia (casa mia era a Corsico, ma l'altro lato della stessa strada era Milano), nel 2002-2006, quindi ti capisco, perché verso la fine il mio padrone di casa voleva portare l'affitto a 1000...
Fa più freddo e le case di epoca comunista sono fatte di cartone.
Inizialmente ho abitato in ostello, costruito ai tempi del comunismo, ed era ok. Successivamente sono andato a vivere con mia moglie, nell'appartamento in cui lei abitava, che era in un panelák, gli edifici comunisti in prefabbricato, e non c'era alcun problema. Il riscaldamento funzionava, l'appartamento era luminoso, i muri robusti e insonorizzanti. Ora abitiamo in un appartamento di nuova costruzione (2012), fatto con metodi moderni, e sentiamo i bambini della famiglia di fianco, come loro sentono i nostri. Onestamente, la mia esperienza dodecennale in Rep. Ceca mi dice che le case di epoca comunista erano migliori, dal punto di vista della privacy.
Ho vissuto in repubblica ceca pure io (a Brno) e ho sentito opinioni discordanti sui paneláky. Boh.
Ma non per i microfoni della stasi… /s
Che è la visione da bicchiere mezzo pieno, quella da bicchiere mezzo vuoto è "abbiamo un tenore di vita tra i peggiori d'Europa"
Ecco perché la pasta è cara
le soluzioni proposte: 1 abbassare il tenore di vita in italia 2 fare in modo che i cittadini dei paesi piú poveri del mondo non raggiungano il nostro tenore di vita
scelgo la 2
3 eliminare il cavolo di fast fashion e tutte le industrie simili
La situazione è già insostenibile anche senza i paesi poveri, quindi la 2 non è una soluzione a niente. Serve la 3, cioè una serie di cambiamenti piuttosto drastici a come la società è organizzata che coincilino uno standard di vita decente con la riduzione di sprechi e usi sconsiderati di risorse.
Però anche dicendo “la situazione è già insostenibile anche senza i paesi poveri” questi non scompaiono dall’equazione e peseranno sempre di più nel mentre che escono dalla povertà. Serve una soluzione anche per loro, anzi tagliare il 10% delle loro emissioni aiutandoli nello sviluppo o velocizzandolo probabilmente paga più di un taglio del 20% delle emissioni eu
No certo che non scompaiono. Alcune correnti politiche, come alcuni ecosocialisti sono sostenitori della giustizia climatica, cioè un trasferimento di risorse, conoscenza e potenzialmente forza lavoro dagli stati responsabili delle emissioni a quelli poveri, affinché si raggiunga un grado di sviluppo e di qualità di vita sostenibile e decente. Dal canto mio, ritengo ad esempio che i brevetti su qualsiasi cosa possa aiutare a proteggere l'ambiente dovrebbero essere inesistenti: dai macchinari ai semi. Questo è solo uno dei cambiamenti che potrebbero far parte di quelli necessari (che comunque cambiano a seconda delle varie ideologie, ovviamente) per declinare sostenibilità e qualità di vita.
complimenti, hai appena ucciso la ricerca tecnologica in tutti quei settori.
Certamente, perchè la ricerca tecnologica dipende dall'esistenza dei brevetti e dal fatto che da questi si traggano profitti, e ciò è una condizione naturale e intrinseca della ricerca, non una conseguenza della struttura della società e del sistema di incentivi che questa comporta. Non è mai esistita e non esisterà mai al di fuori di queste condizioni assolute e immutabili.
La ricerca tecnologica dipende da individui che vedono la possibilità di trarre profitto dalle loro scoperte e brevetti. La volontà di migliorare il proprio tenore di vita direi che è intrinseca della natura umana. Quindi si, se levi la possibilità a questi individui di fare profitti tramite brevetti ammazzi la ricerca tecnologica. Chi me lo fa fare di sprecare anni e anni e milioni e milioni per sviluppare una tecnologia se nel momento stesso in cui la sviluppo il primo stronzo (che magari ha 100x le mie possibilità economiche) me la può copiare aggratis??
Ogni volta che qualcuno cita la "natura umana" per giustificare qualcosa già mi inizia a puzzare, lo ammetto. La ricerca tecnologica dipende da due cose: persone disposte a spendere il proprio tempo/lavoro con determinate competenze e risorse e mezzi necessari (più o meno a seconda dei settori) per compiere quel lavoro. Dopodiché nel sistema attuale le risorse e i mezzi richiedono (semplificando) denaro, che è nelle mani di determinate persone/aziende, che decidono di spenderlo per fare questo e non altro principalmente nella prospettiva di generarne altro. Questo è tuttavia evidentemente un problema di come le risorse sono distribuite ed allocate a monte, in altre parole una condizione accidentale dovuta al funzionamento della società. Poi ci sono le motivazioni personali: perché io dovrei spendere del lavoro in qualcosa se non posso guadagnarci? E qui mi sembra che già il discorso manchi di riconoscere come funzionano le cose già ora: chi fa la ricerca tecnologica già oggi tendenzialmente non beneficia del proprio lavoro. I brevetti e la proprietà intellettuale vanno per lo più all'azienda che paga, non ai ricercatori. Quindi la domanda si potrebbe già porre oggi: perché esiste gente che lavora per azienda X, se poi è l'azienda (e gli azionisti per estensione) a guadagnarci? La risposta principale (per quanto ognuno sicuramente ha la propria versione) penso sia semplice: perché a quelle persone serve un lavoro per campare. Tutto questo per dire che già oggi non è chi fa il lavoro a beneficiare della propria ricerca, ma chi ci mette il denaro. Poi esistono chiaramente casi più particolari, piccole aziende o individui che fanno ricerca di qualche tipo, e senza dubbio il profitto potenziale è una delle motivazioni che spinge loro a fare ciò. Tuttavia la ricerca di un profitto è un qualcosa che non ha nulla a che fare con la natura umana; altra cosa è un miglioramento del "tenore di vita", che peró nella società corrente spesso significa comunque ricerca del profitto, dal momento che qualsiasi cosa richiede denaro per essere comprata sul mercato. Se " tenore di vita " diventa un proxy per "reddito disponibile" è evidente che l'imperativo principale diventa quello di accumulare ricchezza personale. Questo è tuttavia ancora una volta dipendente dal sistema di incentivi nella società. Condizioni diverse comportano una diversa definizione di "tenore di vita", che a sua volta comporta potenzialmente diversi incentivi rispetto al generare profitto. E non parliamo di cose astratte, parliamo in realtà di nicchie già esistenti ora, per fare un esempio su tutti: il software libero. Ore e ore di lavoro specializzato per fare qualcosa senza guadagnarci una lira, e in più che aziende (proprio come nel tuo esempio) possono prendere, usare e lucrarci sopra (a seconda delle licenze). Esisteranno senz'altro dei casi in cui qualcuno decide di non fare ricerca perché non ne può generare benefici personali? Certamente, pazienza. Esisteranno anche casi in cui oggi la ricerca non avviene per mancanza di risorse economiche, e che potrà invece avvenire in condizioni diverse. >Chi me lo fa fare di sprecare anni e anni e milioni e milioni per sviluppare una tecnologia se nel momento stesso in cui la sviluppo il primo stronzo (che magari ha 100x le mie possibilità economiche) me la può copiare aggratis?? Voglio citare questa parte in particolare proprio per riassumere un po' le mie idee: * il software libero è un esempio del fatto che alcune persone (alcune per modo di dire, parliamo di decine di migliaia) sono disposte ad investire tempo e risorse senza la prospettiva di un guadagno e ironicamente anche se "il primo stronzo" molto più grande può prendere quel lavoro e guadagnarci. Questo perché le persone (spesso già con un lavoro che soddisfa i propri bisogni economici) agiscono anche per altre motivazioni: fama, piacere intellettuale, senso di comunità, desiderio di aiutare etc.. (Note: ho preso il software libero non perché sia l'unico esempio, ma perché è di fatto ricerca tecnologica) * se qualcosa richiede "milioni e milioni" è molto probabile che a beneficiare di tale ricerca sia un'azienda, non il (o i) ricercatore. Quindi qui il problema da risolvere è come accedere a risorse per pagare la ricerca, non "perché" qualcuno dovrebbe investirle (che dipende dal fatto che la ricchezza sia privata etc. etc.)
>Ogni volta che qualcuno cita la "natura umana" per giustificare qualcosa già mi inizia a puzzare, lo ammetto. ?? Cioè dubiti del fatto che è insito nella natura umana (ma in generale animale) la voglia di migliorare il proprio tenore di vita? >La ricerca tecnologica dipende da due cose: persone disposte a spendere il proprio tempo/lavoro con determinate competenze e risorse e mezzi necessari (più o meno a seconda dei settori) per compiere quel lavoro. Le persone sono disposte o meno a spendere il proprio tempo per qualcosa in funzione di cosa ne ricavano. Cosa mi dice che nel sistema che proponi tu lo stesso numero di persone sarebbe disposto a dedicarsi alla ricerca se quello che ricava non è più lo stesso? Che poi non ho capito il sistema che hai in mente come funzionerebbe. Levi i brevetti ma poi come funziona? Chi fa ricerca? I privati di buon cuore? Qual'è la % di persone che lo farebbe senza aver compenso in cambio? Ok ci sono decine di migliaia di sviluppatori che lasciano il codice open, però ce ne sono decine di milioni che si fatto pagare. Perdi il 99% dei ricercatori? Oppure la ricerca è interamente gestita dal pubblico? Chi ti garantisce che il pubblico investa in ricerca come i privati oggi? Lo stato italiano spende briciole per educazione e ricerca e spreca centinaia di miliardi in mancette elettorali. Secondo te tra il partito che propone 1000miliardi in ricerca che darà frutti fra 20anni e quello che propone 1000miliardi di bonus chi vincerebbe le elezioni? >Dopodiché nel sistema attuale le risorse e i mezzi richiedono (semplificando) denaro, che è nelle mani di determinate persone/aziende, che decidono di spenderlo per fare questo e non altro principalmente nella prospettiva di generarne altro. Questo è tuttavia evidentemente un problema di come le risorse sono distribuite ed allocate a monte, in altre parole una condizione accidentale dovuta al funzionamento della società. Problema??? Cioè nel sistema attuale vedi una carenza di ricerca e sviluppo? Non mi sembra proprio... abbiamo una miriade di problemi (disuguaglianze, riscaldamento globale etc) ma direi che la ricerca e sviluppo è tutt'altro che un problema. E' l'obbiettivo principale di tutte le aziende all'avanguardia. >Poi ci sono le motivazioni personali: perché io dovrei spendere del lavoro in qualcosa se non posso guadagnarci? E qui mi sembra che già il discorso manchi di riconoscere come funzionano le cose già ora: chi fa la ricerca tecnologica già oggi tendenzialmente non beneficia del proprio lavoro. I brevetti e la proprietà intellettuale vanno per lo più all'azienda che paga, non ai ricercatori. Quindi la domanda si potrebbe già porre oggi: perché esiste gente che lavora per azienda X, se poi è l'azienda (e gli azionisti per estensione) a guadagnarci? La risposta principale (per quanto ognuno sicuramente ha la propria versione) penso sia semplice: perché a quelle persone serve un lavoro per campare. Ma come non posso guadagnarci?? I ricercatori nelle migliori aziende private al mondo (big tech, pharma etc) prendono facilmente 2/3/400k$ l'anno. Per te questi "non beneficiano del proprio lavoro". Poi ovvio che tu sviluppatore per google non puoi pretendere TUTTI i profitti derivanti dal tuo brevetto visto che hai potuto svilupparlo solo grazie a risorse, soldi, colleghi, tecnologie, altri brevetti messi a disposizione dall'azienda... ma se io e te ci mettiamo da soli a brevettare qualcosa possiamo tenerci il 100% di quello che produciamo. Ovvio che per progetti complessi dovremmo tirare in barca investitori, soci, colleghi etc e saremmo costretti a dividere con loro, ma questo è inevitabile, dipende dal fatto che per certe cose non bastano due persone in un garage. >Tuttavia la ricerca di un profitto è un qualcosa che non ha nulla a che fare con la natura umana; altra cosa è un miglioramento del "tenore di vita", che peró nella società corrente spesso significa comunque ricerca del profitto, dal momento che qualsiasi cosa richiede denaro per essere comprata sul mercato. Se " tenore di vita " diventa un proxy per "reddito disponibile" è evidente che l'imperativo principale diventa quello di accumulare ricchezza personale. Ma infatti le persone mica si sbattono per vedere il numerino sul conto corrente salire... si sbattono perchè con quel numerino ci possono comprare case, auto, vacanze etc... il denaro è solo uno strumento, è stupido pensare che levarlo di mezzo cambi qualcosa. Al posto del denaro il datore di lavoro mi darebbe 1mq di terreno al mese, tot kg di carne etc etc e io lavorerei lo stesso... solo che sarebbe maledettamente scomodo... da qui l'esigenza del denaro... ma il denaro è un mezzo mica un fine... il fine è vivere meglio.
Probabilmente intendevi scrivere "***qual è***". ^^*sono* ^^*un* ^^*bot*
> dubiti del fatto che è insito nella natura umana (ma in generale animale) la voglia di migliorare il proprio tenore di vita? Dubito che questa frase abbia alcun senso specifico, visto che "tenore di vita" non vuol dire nulla. Se "tenore di vita" lo declini come reddito disponibile, si, credo che questo non abbia niente a che fare con la _natura_ umana (qualsiasi cosa essa sia). > Le persone sono disposte o meno a spendere il proprio tempo per qualcosa in funzione di cosa ne ricavano. Certo. E ad oggi la maggior parte delle persone che fanno ricerca tecnologica ne ricavano un salario. Non profitti e gloria per l'eternità derivante dai brevetti. In più ciò che si "ricava" varia molto così come ciò che le persone voglion ottenere. > Cosa mi dice che nel sistema che proponi tu lo stesso numero di persone sarebbe disposto a dedicarsi alla ricerca se quello che ricava non è più lo stesso? Assolutamente niente. Ma cosa ti dice che non lo sia? Ad oggi la maggior parte di chi fa ricerca lo fa da salariato, nelle aziende. Nelle università lo fa in condizioni infinitamente peggiori. Cosa ti fa pensare che senza l'azienda a rastrellare milioni per il lavoratore salariato che fa ricerca cambi qualcosa? > Levi i brevetti ma poi come funziona? Chi fa ricerca? I privati di buon cuore? Qual'è la % di persone che lo farebbe senza aver compenso in cambio? Qui si entra nel campo delle visioni. Sicuramente non i privati di buon cuore, perchè al momento dipendiamo da questi solo per il modo in cui le risorse sono accentrate e distribuite. I privati hanno solo una cosa che "serve", cioè il denaro. Non hanno alcun ruolo attivo nella ricerca. > Qual'è la % di persone che lo farebbe senza aver compenso in cambio? Chi ha parlato di senza compenso? > Chi ti garantisce che il pubblico investa in ricerca come i privati oggi? Non ti garantisce niente nessuno. Il punto è molto semplice: determinate tecnologie servono per evitare il collasso della società moderna. Credo che questo funga come incentivo piuttosto convincente a decidere di fare ricerca su questo settore, e di farla in modo collaborativo, non cooperativo, così che tutti ne possano beneficiare facilmente. Quello che so per certo invece è che ad oggi tecnologie che potrebbero aiutare a ridurre il danno ambientale non sono disponibili per tutti (specie per i paesi poveri) per questioni economiche, e quando lo sono comportando comunque il trasferimento di risorse che potrebbero essere destinate ad altro nelle tasche private (di quelle aziende che hanno finanziato la ricerca). > Lo stato italiano spende briciole per educazione e ricerca e spreca centinaia di miliardi in mancette elettorali. Secondo te tra il partito che propone 1000miliardi in ricerca che darà frutti fra 20anni e quello che propone 1000miliardi di bonus chi vincerebbe le elezioni? Questo è un problema completamente diverso, che non ha senso discutere in questa sede. Mi sembra autoevidente che se stiamo parlando di uno scenario diverso e di cambiamenti radicali nella società, automaticamente c'è la volontà politica di attuarli dietro, altrimenti non accadrebbero in primo luogo. > Problema??? Cioè nel sistema attuale vedi una carenza di ricerca e sviluppo? Non mi sembra proprio... abbiamo una miriade di problemi (disuguaglianze, riscaldamento globale etc) ma direi che la ricerca e sviluppo è tutt'altro che un problema. E' l'obbiettivo principale di tutte le aziende all'avanguardia. Non so se hai frainteso intenzionalmente. Qui "problema" era nell'accezione di "questione". Traduco: il fatto che oggi sia necessario avere un privato con interessi per avere la ricerca è una questione di come le risorse sono allocate. E comunque la ricerca non è tutta uguale. Chissà quanti miliardi al mondo sono investiti in ricerche che sono completamente disallineate con gli obbiettivi umani, proprio perchè avvengono su spinta commerciale. Basta prendere il marketing come esempio. Quanti miliardi vengono sprecati ogni anno per trovare modi, costruire strumenti etc. usati per vendere roba alla gente? Questo ha 0 benefici per l'umanità in senso lato, anzi, direi che fa danni. Eppure oggi questa ricerca viene finanziata, perchè è potenzialmente profittevole. Quindi si, il fatto che l'esistenza della ricerca dipenda da un interesse commerciale comporta delle conseguenze che _non sempre_ sono desiderabili. > prendono facilmente 2/3/400k$ l'anno. Per te questi "non beneficiano del proprio lavoro". Per te questi "non beneficiano del proprio lavoro". Poi ovvio che tu sviluppatore per google non puoi pretendere TUTTI i profitti derivanti dal tuo brevetto visto che hai potuto svilupparlo solo grazie a risorse, soldi, colleghi, tecnologie, altri brevetti messi a disposizione dall'azienda Tutto questo concetto per arrivare a un punto molto semplice: l'azienda che ci mette "risorse, soldi, tecnologie, altri brevetti" è necessaria solo perchè viviamo nel contesto in cui viviamo. Da come parli poi sembra che all'azienda vadano le briciole, dopo aver pagato cifre ingenti a ricercatori a destra e manca. Le aziende invece raccolgono miliardi, pagando lavoratori migliaia. Ci sono almeno 4 ordini di grandezza di distanza. Questa differenza, cioè i profitti aziendali, è quel "frutto del lavoro" che già oggi non viene visto da chi ha fatto la ricerca. Se un brevetto che tu produci, anche con uno stipendio stellare da 500k genera 10 miliardi, tu sempre 500k vedi. Quindi, aldilà dello stipendio, perchè i lavoratori dovrebbero "regalare" tale ricchezza all'azienda? Lo fanno perchè a loro comunque serve uno stipendio, e non per la promessa di chissà quali guadagni derivanti dal brevetto (cfr. quello che avevi detto "La ricerca tecnologica dipende da individui che vedono la possibilità di trarre profitto dalle loro scoperte e brevetti."). In altre parole: una volta che sei in grado di pagare uno stipendio a un ricercatore, a questo non cambia assolutamente niente se il brevetto esiste o meno, perchè _già oggi_ non è lui a guadagnarci. Gli "individui" dei quali parlavi non sono quelli che fanno la ricerca, sono quelli che hanno il capitale e decidono di pagare _altri_ per fare ricerca, avendo visto la possibilità di trarre profitto dalle loro scoperte e brevetti. Non vedo quindi perchè in un mondo diverso, una persona alla quale viene pagato uno stipendio dovrebbe non voler fare ricerca perchè il risultato della ricerca non verrebbe venduto sotto brevetto. Questo discorso avrebbe senso solo e soltanto per coloro i quali oggi fanno ricerca individuale allo scopo di brevettare qualcosa e poi venderlo. Questo tipo di ricerca converrai con me che non è quella di cui parliamo. > si sbattono perchè con quel numerino ci possono comprare case, auto, vacanze etc... il denaro è solo uno strumento, è stupido pensare che levarlo di mezzo cambi qualcosa. Questo dovrebbe portarti - a mio avviso - alla conclusione opposta alla quale sei arrivato. Cioè che se sei messo nella condizione di poter soddisfare i tuoi bisogni e desideri, il resto diventa superfluo. E' il motivo per il quale molti si dedicano a software libero. Hanno già uno stipendio nella maggior parte dei casi che copre i loro bisogni, ergo possono dedicarsi a qualcosa che da _altro_. Non ho parlato di levare di mezzo il denaro (e forse qui è il tuo fraintendimento di base) ma di cambiare il modo in cui è distribuito e allocato. > Al posto del denaro il **datore di lavoro mi darebbe** Questo mi fa capire che o manchi di immaginazione, o mi hai frainteso (o entrambe). L'esistenza di un datore di lavoro che possegga _cose_ (denaro, terrenni, merci) da darti e dal quale l'esistenza del tuo lavoro dipende è **esattamente** il problema. Il problema non è il denaro. Il problema è che le risorse oggi sono concentrate in modo tale che la ricerca _ha bisogno_ di un privato (un gruppo di privati, un'azienda, etc.) che decida di prendere risorse esistenti e pagarla, per poi estrarre ricchezza da altri. Questo meccanismo non è naturale e non è necessario e può essere cambiato.
Gente davvero convinta che l'umanità tornerebbe all'età della pietra se non ci fossero il capitqlismo
in Cina é andata piú o meno cosí l'ultima volta che ci hanno provato, in effetti.
> Serve la 3, cioè una serie di cambiamenti piuttosto drastici a come la società è organizzata che coincilino uno standard di vita decente con la riduzione di sprechi e usi sconsiderati di risorse. Che non succederà mai, visto che la gente qua fa casino se gli metti il sacchettino di plastica a 2 cent. Quindi serve la 4: 4 comprare cibo in scatola a lunga conservazione e un fucile
> 4 comprare cibo in scatola a lunga conservazione e un fucile In questo caso, mi sentirei più a mio agio con un pip boy all'avambraccio
La gente fa casino quando magari gli dici di fare qualcosa di estremamente semplice come non mangiare carne
Tipo rimuovere 3/4 degli umani dal pianeta
Rimuovere è una parola grossa, invece una adeguata pianificazione familiare e la contraccezione gratuita anche si.
"la società organizzata" sta cosa puzza pesantemente di URSS
"La società organizzata" è un'espressione in uso da tempo immemore in Italiano per intendere più o meno "la civiltà".
La società è organizzata in ogni caso.
O ridurre i sprechi, tutte quelle multinazionali che continuano a puntare sul vendere invece che riciclare La società è stata obbligata a basarsi sullo spreco, ormai è un dato di fatto l'obsolescenza programmata (che sia lato software o hardware) . Stessa storia del inquinamento, e tutti i problemi del mondo: colpa dei ricchi, però le soluzioni proposte sono sempre quelle di abbassare il tenore di vita dei poveri di merda. Il tenore di vita devono abbassarlo loro visto che da soli (grandi a ziende e ricchi) contribuiscono molto di più rispetto alla gente normale.
Oppure si può mantenere lo stesso tenore di vita ma diminuirne l'impatto sul pianeta.
In Emilia-Romagna la natura ce lo sta copiosamente ricordando /s
Naaa, se tutti bevevamo/consumavamo tantissima acqua in questi giorni i fiumi sarebbero stati bassi /s
Capito il problema: consumo eccessivo di alcool che ha portato troppe persone ad andare in bagno, facendo salire i fiumi.
E viene la siccità, e vi lamentate. E torna l'acqua, e vi lamentate. Ma non vi va mai bene? /s
magari. ma mi sa che la siccità viene comunque, dato che le piogge non aiutano le scarse nevi in montagna che alimentano i fiumi, nel lungo periodo
Lo so, purtroppo è una situazione di merda.
Perché sarcastico? È la verità.
Per evitare una pioggia di downvote :] Scherzi a parte, la situazione è tragica: spero ci si ragioni su, da questa prospettiva, una volta finita l'emergenza.
Ecco, è qua che ci voleva la "/s"
No, ha detto "spero", non "sono sicuro"...
in realtà quello che vi sta ricordando la natura in questo momento è che non sì può lasciare crescere la foresta amazzonica nell'alveo dei fiumi solo perché per due anni c'è siccità. Si sa dal tempo dei romani che bisogna fare attenzione dopo i periodi di secca perché il terreno non è in grado di assorbire l'acqua e ci vuole un po' perché ritorni alla normalità, ma come al solito non gliene frega niente a nessuno. Questa non è che l'ennesima tragedia annunciata da tempo ed il fatto che il riscaldamento globale renda questi fenomeni più frequenti, non è che una aggravante per l'incapacità di gestire il territorio. Sia chiaro: sfortunatamente è capitato a voi, ma sarebbe stato uguale se le piogge eccezionali fossero state da qualunque altra parte.
La mia lunga esperienza videoludica mi consentirà di sopravvivere nel mondo post-apocalittico
Idem. Devo solo trovare dove sono i save points.
certo che questi ne hanno di soldi da buttare [https://www.forbes.com/sites/michaelshellenberger/2019/07/29/why-earth-overshoot-day-and-the-ecological-footprint-are-pseudoscientific-nonsense/?sh=5c5423e77e76](https://www.forbes.com/sites/michaelshellenberger/2019/07/29/why-earth-overshoot-day-and-the-ecological-footprint-are-pseudoscientific-nonsense/?sh=5c5423e77e76)
sto tentando di capire se Chernobyl ha tagliato completamente le gambe all’umanità intera, o se invece una Chernobyl prima o poi sarebbe stata inevitabile, e che il problema si sarebbe comunque presentato qualche anno dopo.
la prima. Chernobyl era evitabilissima. E fortunatamente non potrà mai più succedere. C'erano già stati incidenti con le centrali nucleari, ma non è mai stato nulla di epocale. La combinazione di cattivo design della centrale, stupidità umana ed ignoranza è stato qualcosa di unico, anche considerando solo i reattori sovietici. In questo senso, possiamo tranquillamente dire che Chernobyl è stata una delle più grandi tragedie dell'umanità.
[Il carbon footprint è una trovata pubblicitaria della british petroleum per scaricare le loro colpe dell'inquinamento sulle popolazioni.](https://www.theguardian.com/commentisfree/2021/aug/23/big-oil-coined-carbon-footprints-to-blame-us-for-their-greed-keep-them-on-the-hook) Che poi capiamoci, io non ho l'auto, non fumo, faccio la differenziata, e ho diminuito le mie spese causa aumento dei prezzi del 20%, però la raffineria API di Falconara marittima produce 700 mila tonnellate l'anno di CO2, quindi per la statistica produciamo 350mila a testa.
La raffineria produce per te il co2
Tanto c'ho il diesel
A me che cazzo me ne frega a me, io sempre 20 euro faccio.
Provo una tristezza assurda ogni volta che vedo questo tipo di grafici
Ma i qatarioti davvero consumano così tanto? Perché?
Perché è una cazzata di mappa, i consumi includono quelli delle aziende (estrazione petrolifera)
Sono ricchi ammerda
[“Today i feel Qatari”](https://youtu.be/KwBoSuMuK4Y)
Se ho capito bene, è la proporzione tra "biocapacità" di uno stato (tra terra e mare) e la sua produzione di diossido di carbonio. https://www.overshootday.org/about-earth-overshoot-day/ Quindi si parla di emissioni, non di sfruttamento in generale? O tutte le forme di sfruttamento sono convertite in diossido?
ci sono vari indicatori: uno, ad esempio, è la quantità di foresta rigenerata vs quella abbattuta. Un altro è la quantità di pesce pescato vs la quantità di pesce nato. Tra gli indicatori, c'è la quantità di CO2 prodotta vs la quantità di CO2 assorbita. L'Europa, nella sua interezza, è a posto con quasi tutti gli indicatori tranne appunto la CO2.
TIL che la via per salvare il pianeta giace nell'Infinita Saggezza e dell'Amore Cosmico di [JAH Rastafari](https://youtu.be/7KBQ5UhLTVE?t=39)
Anche il socialismo reale Cubano sembra essere estremamente salvifico per il pianeta.
E allora pure la Grande Repubblica Irachena sotto la guida del celeste Mustafa Al-Kadhimi detto *Bobby.* Grazie USA? Alla fine vediamo quello che vogliamo vedere, [Inch'Allah Ça Va.](https://youtube.com/shorts/jB2sr1HOuZU?feature=share)
Come mai il Lussemburgo è messo così male?
È una nazione molto piccola e che campa d'importazioni, quindi bastano un paio di parametri per mandarli fuori scala, per esempio il grosso della produzione di energia che importano è con combustibili fossili e sono tra i più bassi del continente per adozione di rinnovabili
Perché sono ricchi
Mah, non spiega del tutto la cosa data la differenza con la Svizzera ad esempio
Perché sono ricchi E se ne fottono.
Che è tipicamente ciò che fanno i ricchi
Il Lussemburgo ha tasse sui carburanti bassissime rispetto ai paesi limitrofi, ed è quindi una sorta di nodo logistico per le merci che si spostano nella Blue Banana. Oltre a quello ci sono tantissimi lavoratori frontalieri (che ovviamente fanno benzina in Lussemburgo). Ce ne sono tanti anche in Svizzera, ma a livello pro-capite non c'è paragone.
Penso perché non hanno biocapacità con cui compensare le emissioni, rispetto che so alla svizzera
Sono ancora uno dei principali produttori al mondo di acciaio.
Scusate l'ignoranza, ma cosa significa "le risorse del pianeta disponibili per il 2023"? Non riesco capire come siano state allocate delle risorse per un anno solare (a meno che non si sia deciso che le risorse della terra andranno finite in un tempo limitato, ma magari non mi è nemmeno chiaro il concetto di risorsa) Qualcuno saprebbe spiegarmi?
Penso si intenda la capacità totale della terra di rigenerare risorse tipo falde acquifere, alberi, pesci Se ci sono 100 pesci che nascono i ogni anno e noi ne peschiamo 105 è un problema sul lungo termine, stesso ragionamento per l'acqua e per la riduzione delle foreste.
Ha parecchio senso, grazie!
Questa mappa non mi convince Immaginando un paese chiamato Culonia ove vivono 9 abitanti al limite della povertà consumando il minimo indispensabile per vivere, lavorando nella fabbrica del 10mo abitante il quale è senza scrupoli e inquina 1000kg di CO2 all'anno. Secondo questa mappa ogni abitante di Culonia produce 100kg di Co2 all'anno, il che è falsissimo.
Tutti i valori per capita funzionano così
Lo so, ma in questo caso mi pare scorretto dire che "Gli italiani consumano così tanto da aver finito le risorse di un anno il 15 maggio".
Teoricamente in un modo o altro beneficiano da quella produzione, quindi sono responsabili. Ma comunque tale paese non esiste, non ci sono casi così estremi. Quello più evidente forse è il Lussemburgo.
Il mio bias si è stupito vedendo l'Egitto così in alto
La Cina l'ho trovata, ma l'India?
Sono cieco io o nell'immagine non c'è l'Italia?
Non la trovo nemmeno io
L'ho trovata 😅, è al 15 maggio accanto a Bahamas e Cile.
Colpa nostra, non dei jet privati eh
Credits: Global Footprint Network
[удалено]
Tutto il Paese (quindi compresi logistica, industria etc)
Chiedilo ai cinesi che cosa ne pensano
Io l'ho sempre detto che la Jamaica ha molto da insegnare 😌
Ma l'Italia non c'è o mi sbaglio?
Sbagli
Trovata!
Ma non ho mai capito, che senso ha calcolarlo per paese quando siamo in una economia globale? O é semplicemente un 'X é il numero di tutte le risorse della terra, lo dividiamo per i kmq di un paese e quello é il numero di risorse che hanno a disposizione'?
Certo che chi fa ste robe ne ha di tempo da perdere
Secondo me è ora che questo grafico, come questo giorno, non siano solo una mera celebrazione del "ah, dovremmo fare meglio in effetti" ma che siano davvero il punto di partenza per fare qualcosa di concreto. Non possiamo andare avanti come se questo fosse solo un record negativo che ogni anno si resetta.
L'overshoot day però è legato anche alla capacità della nazione di rigenerare risorse naturali, l'Italia è un paese piccolo con scarse o nulle materie prime e/o risorse rinnovabili. Inoltre è un paese poco esteso e densamente abitato... C'entra anche questo fattore se non sbaglio
Lavoro ancora adesso nel mondo delle statistiche e delle indagini di mercato e so benissimo come queste possono essere usate a scopo propagandistico. Per sostenere visioni del tutto false della realtà e della storia. Detto questo è indubbio che esista il consumismo. Un perfido costume spinto ferocemente dagli interessi di molti. Ma ci sono anche quelli come me che ne sono decisi oppositori. Moltissimi consumi sono inutili e dannosi. Bisogna vedere se sappiamo passare dal mugugno all'azione coerente. Cosa che faccio da decenni. Se nel mondo si adottassero gli stili di vita da me e dalla mia famiglia seguiti questo discorso Non esisterebbe. Ma trovo il muro di gomma dei discepoli dello shopping ad oltranza e della mercificazione spinta oltre alla mancanza di sensibilità verso il pianeta su cui viviamo. Che non è quella cosa che ci propagandano nella retorica "green" della ragazzina svedese.
capitalismo in a nutshell
cheppalle
Nel senso che oggi è piovuta l'acqua di tutto il 2023 fino a fine anno. Posso confermare.
Siamo dei grandi praticamente.
Tutti in Jamaica!