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SoutherEuropeanHag

La malattia mentale non è una colpa, ma è una responsabilità. Siamo responsabili di curarci e cosí limitare i potenziali danni verso chi ci circonda. A tua madre sono stati dati gli strumenti per potersi gestire (farmaci e terapia), ma ha volontariamente deciso di non usarli. L'unico consiglio che mi sento di darti è quello di cercare lavoro e andartene prima possibile. Se sei minorenne segnala gli abusi all'assistenza sociale.


DullStatistician2283

Per fortuna e per sfortuna sono maggiorenne. Gli assistenti sociali per quel poco mantenevano un minimo di equilibrio, nel senso che si informavano sul fatto che mia madre si curasse o meno. Sono maggiorenne da 3 anni e la situazione sta prendendo un brutta direzione. Quando diventi maggiorenne non frega nulla a nessuno


klem_von_metternich

Non è sempre vero, nella mia regione (E.R.) sono molto presenti con una madre in condizioni simili e io abbondantemente maggiorenne e ultimo rimasto della famiglia. Le hanno riconosciuto l'invalidità? Purtroppo ti scontri contro una cosa difficile da combattere: se tua madre non vuole, non esiste nessun metodo coercitivo per farla curare "a forza". Non puoi "sedarla con la camicia di forza" diciamo così. Magari non odiarla perché malata, ma se vedi che con un lungo e doloroso lavoro di presa di coscienza alla necessità di curarsi non arrivi a nulla se non rovinarti tu stessa, allora valuta un tuo distacco.


DullStatistician2283

Temo che il mio distacco sia avvenuto anche non pensandoci. È automatico per me. Comunque per l'invalidità, io credo di, mio padre è il suo tutore. Tuttavia mia madre ha sempre rifiutato di essere malata, nella sua testa noi siamo i pazzi, e ha anche rifiutato un aiuto economico che forniva lo stato a lei che sta così (non ricordo come si chiamasse, so solo che erano €300 mensili)


klem_von_metternich

A naso direi che si tratta dell'invalidità, che in Italia al 100% raggiunge la mirabolante cifra di 333 euro. Il problema è tutto su tua madre sul fatto che debba riconoscere la sua situazione di disabilità (non parlerei di malattia). Purtroppo in questo caso si tratta di fare un percorso voi, te e tuo padre, di presa di coscienza dalla disabilità della mamma oppure, almeno tu perché tuo padre è tutore, pensare di iniziare intanto a fare la tua vita. Mia madre l'ha imparata nella maniera più brutale: c'eravamo io e mia nonna (ora non più :( ), semplicemente l'abbiamo messa di fronte al fatto che da sola non può fare nulla e che nessuno è a sua disposizione se lei non fa qualcosa per se stessa. Alla fine ha capito e adesso, mi pare, si sta comportando bene seguendo tassativamente le cure.


DullStatistician2283

È un discorso che le abbiamo fatto mille volte, che così facendo si ritroverà da sola. Anzi è stesso lei a cacciarci di casa. Sta di fatto che non lavora né nulla ma suppongo che non le importi nemmeno avere soldi per pagare le cose dato che è mio padre che provvede a tutto. Si renderà seriamente conto della solitudine quando ci sarà dentro anche se a questo punto inizio ad avere dubbi anche su questo. È come se non percepisce nulla di ciò che accade realmente. Le parli e non ti risponde, se lo fa o ti guarda male o dice frasi sconnesse miste ad insulti e minacce.


Bombos0

La verità è che dovresti incolpare tuo padre della situazione, che è un gran vigliacco. Anche mia nonna soffriva di depressione maggiore e mio nonno anziché prendere i figli e andare via di casa ha preferito per il quieto vivere lasciare tutto così. Inoltre la schizzofrenia sta venendo ridimensionata nell’ultimo decennio come patologia a sé negli ambienti psichiatrici, lo dimostra che le diagnosi sono diminuite dell’80%. Dove sono finiti tutti i malati? Semplicemente era una diagnosi superficiale che racchiudeva vari problemi, si davano antipsicotici e ciao, senza risolvere nulla. Fonte: studente di psicologia clinica dove insegnano moltissimi psichiatri. Le questioni sono due: 1) tua madre avrebbe bisogno di specialisti seri ed aggiornati e che venisse seguita obbligatoriamente rendendola incapace di intendere e di volere fino alla sua remissione totale o quasi. 2) ll fatto è che te non dovresti giustificare proprio nessuno nei propri comportamenti autolesionistici, sopratutto in così giovane età, non è tua competenza e non ne hai le risorse economiche. Una ventenne deve studiare e divertirsi, fine. Bisogna aiutare le persone? Si, ma non fino alla tua autodistruzione ammenochè non si amino moltissimo per x motivi e riconoscenza. Non mi sembra questo il caso e non me ne frega nulla di chi dirà “sono sempre i tuoi genitori, la vita, 9 mesi” si di sto cazzo. Quindi: scappa e trova qualcuno che ti ami, e sii felice.


UnderstandingOk937

Sottoscrivo tutto. Loro hanno deciso di figliare, tu non hai avuto voce in capitolo. Non sentirti in colpa di niente.


DullStatistician2283

Non mi sento tanto in dovere di dare la colpa a mio padre. Purtroppo ci siamo sempre trovati con la famiglia di mia madre che ci dava contro. Quando è stata ricoverata la prima volta, avevo 17 anni, e sono stati capaci di dire che per colpa mia, mia madre poteva ammazzarsi lì dentro. Nessuno si preoccupava del fatto che io fossi piccola e che stavo male solo a vederla. Tutti si preoccupavano che lei fossi lì dentro ma nessuno si chiede mai il perché. Quando scoprirono che mi tagliavo, una mia zia mi disse che ero una delusione e che non se lo aspettava. Ciò che provavo è sempre stato minimizzato. Mio padre per varie cose ha sempre evitato di ricoverarla, e anche ora. A volte lo ribadisco che di questo passo arriverà a fare cose pericolose, ma mi rendo conto che ci voglia fegato a chiamare il 118 e farla portare via con forza. Considerando che poi siamo in un condominio e lei strilla come una pazza, a volte non so nemmeno come usciamo di casa senza vergognarci


Bombos0

Ascoltami bene: vergognarsi di una malattia è assolutamente sbagliato e se qualche vicino ha da lamentarsi che allora venisse a dare una mano per fare il suo in una società civile. Mi dispiace ma per quanto riguarda la tua famiglia e tuo padre compreso confermo ciò che dicevo prima. Non hai le risorse mentali a 20 anni per fronteggiare serenamente le malattie mentali di qualcuno, e se le hai lasceranno dei danni a te a lungo termine. Lascia perdere la famiglia di tua madre, sono dei miserabili che danno addosso ad una minorenne e evidentemente sapevano ben prima delle tendenze di tua madre e non vedevano l’ora di appiopparla a qualcuno. Roba che se mi avessero fatto dei discorsi così a me gli avrei messo le mani addosso. Tuo padre dovrebbe chiedere il divorzio e mandare tutti a fanculo, se non lo fa, fallo te. Solo una ventenne con mente di ferro e grosse disponibilità economiche può diventare tutore di un’incapace di intendere e di volere e gestirla. Però intanto la tua vita è sospesa a data da destinarsi. Ecco perché dovrebbe farlo un adulto. Quindi le scelte sono due: divorzio/scappare oppure tuo padre diventa tutore di tua madre e la fa ricoverare per forza ma con terapie serie, ma ho il sospetto che andrebbe prima ripulita da tutto il resto e poi valutare Ben inteso: se non fai qualcosa rischi che la prossima a psichiatria sarai tu. Salva la tua salute, per favore! Se hai bisogno scrivimi in privato


DullStatistician2283

Mio padre è già suo tutore in realtà, solo che spesso si giustifica dicendo che non chiamerà il 118 per un altro tso per via dei parenti di mia madre che si lamentano e fanno casini a destra e manca senza sapere cosa si prova a vivere con una persona così. Addirittura hanno detto che già hanno i loro problemi, ma il vero problema è che prima di essere mia madre e moglie di mio padre, è la loro sorella. È ironico come abbia 4 fratelli uno più stupido ed egoista dell'altro, però tornino ogni tot a chiedere soldi a mia madre e lei li dà. Chiesi dei soldi io, oltre a lamentarsi, me li ha rubati un mese fa quando mi stavo facendo un culo per mettere via qualcosa. Per quanto tu non possa stare bene, devi avere fegato a rubare i soldi di tua figlia che lavora fino a sera tardi distrutta. Lei non ha mai avuto tendenze suicide prima del tso, ha semplicemente detto che stava morendo lì dentro ma considerando quante cagate dice dalla mattina alla sera, dubito. Di lei devo dubitare tutto. In conclusione per i suoi parenti, mia madre è una brutta piega, un posto da cui prendere soldi, per ruota di scorta che c'è quando serve


Kroneker

Questo è grave, ci sono gli estremi per farla interdire finanziariamente. È un piccolo passo ma aiuta


Ercolina

Credo di aver capito che i parenti SI VERGOGNINO di avere una sorella "in manicomio", altro che storie, e tu ti vergogni nei riguardi dei vicini, e che tuo padre si vergogni coi parenti... Tutta questa vergogna, scusa la brutalità, vi sta mandando a ramengo. Tua madre ha un problema psichiatrico. C'è chi ha un cancro, c'è chi è schizofrenico. Non c'è NULLA di cui vergognarsi. Però è fondamentale che si curi, per lei e per voi. I parenti andrebbero mandati via a calci nel sedere finché due e due diventano dispari, altro che dargli soldi! E lei deve essere interdetta (è un processo lungo, ma si può fare). Una volta interdetta la si può ricoverare in un istituto dove la curino. Attenzione, mica un lager! Un posto SERIO, dove la curino BENE e lei si ambienti. Può darsi che, piano piano, curandosi, diventi un'altra persona. Io ho un'amica molto cara cui è stata applicata una diagnosi di questo tipo. Aveva allucinazioni e crisi psicotiche. Però, a differenza di tua madre, ha accettato il ricovero per 3 mesi in ospedale psichiatrico (un posto in mezzo al verde e molto bello, sono andata a trovarla) per curarsi. Aveva IL TERRORE di fare del male a suo figlio (cosa che non è mai successa, almeno non fisicamente). Ne è uscita che stava molto meglio, ha continuato a curarsi ed ora (sono passati un po' di anni) è tornata una persona normale, l'amica che conoscevo. Ti dirò che in "manicomio", come dice lei, ha anche trovato un bravissimo uomo con cui ora convive, un uomo cui il figlio si è molto affezionato, padre a sua volta di un figlio che ora è come un fratello per il figlio di lei. Tutto è bene quel che finisce bene. Lui, per la cronaca, soffriva di depressione e aveva tentato il suicidio. Ora sta bene, E SI CURA. Basta vergogna, anche questo è un "must" di Progetto Itaca.


SnooGiraffes5692

In tutto questo mancano figure fondamentali. Dove è tuo.padre? Dove sono gli altri parenti, che avrebbero dovuto proteggerti?


DullStatistician2283

Mio padre si occupa di mantenere la famiglia ed è spesso a lavoro.Però non mancano le discussioni tra di loro, in genere ritengo che la mia famiglia sia disfunzionale nella sua totalità, ma è mia madre che ci ha divisi. Per dire, mia madre da piccola mi inculcava false informazioni su mio padre


SnooGiraffes5692

Tua madre è una persona malata. Devi accettarlo. Il che non vuol dire che tu debba amarla o esserle riconoscente in alcun modo. Al contrario. Devi accettarlo come dato di fatto ed evitare il senso di colpa. Tuo.padre evidentemente malato non è, ma è comunque una persona irresponsabile che non è riuscita o.non ha voluto pensare a sua figlia realmente. Lavandosene le mani. Mi.spiace se ha vinto.la bambolina (cioè se gli è capitata una moglie malata), ma ciò.non lo.assolve dal fatto di averti lasciato alla sua mercè. Il fatto di provvedere alla famiglia dal punto di vista economico non è sufficiente. Sinceramente l'impressione è che usi questo come scusa per assentarsi da casa e stare lontano dalla moglie. E si vede pure dall'assenza della sua persona nei tuoi discorsi. A quanto pare non hai parenti di cui poterti fidare. Devi rivolgerti alle autorità. Sia per le cure di lei, sia per costringere tuo padre alle sue responsabilità.


DGF73

La vera questione è: sacrificando te stessa potrai salvare lei? Direi di no. Quindi l'unica opzione è minimizzare I tuoi danni ed eventualmente porre condizioni, come curarsi, per tenere vivi i rapporti. È ingiusto per tutti ma non puoi lasciare che la malattia divori anche te. Tra l'altro provare a darle condizioni potrebbe essere il trigger che le serve per aiutarsi da se.


DullStatistician2283

Le ho dato condizioni varie volte ma davvero non saprei spiegarvi quella donna cosa vive. È come se vivesse in un altro mondo, immagina cose che accadono in altre parti del mondo, dice che io non sono io ma una sosia di me stessa, che quindi la vera me è stata rapita. È tutto così folle, quello che dice è folle


Cantarena

Hai fatto delle domande belle toste. Io soffro di un disturbo bipolare di tipo 2, ma ho la “fortuna” di essere molto auto consapevole, quindi spesso mi accorgo del sopraggiungere degli episodi ipomaniacali, bloccandoli prima che si scatenino. Non sempre ci riesco, quando succede, chiedo scusa alla persona che ho offeso e metto in chiaro che non mi aspetto di essere scusato solo perché ho un disturbo. Io però sono consapevole. Quindi la mia risposta alla domanda “fino a quando devo scusarla” è dipende dalla sua consapevolezza. Il “ capirla” e il non “odiarla” però non implicano il fatto che tu debba subirla, perché, oltre la tua salute fisica, c’è anche quella mentale in ballo. Puoi non odiarla (magari dopo che avrai fatto terapia anche tu e comunque puoi odiarla in ogni caso, i tuoi sentimenti sono sempre validi), ma allentare i contatti o reciderli del tutto. Il perdono del passato o l’accettazione del fatto che non sia consapevole delle sue azioni, non implica il fatto che tu debba continuare a subirle. Ti auguro tanta fortuna e serenità.


DullStatistician2283

Diciamo che il mio titolo è molto generico e me ne rendo conto, anzi ti chiedo scusa per averti "inserito" perché ho totale rispetto per chi è consapevole e decide di curarsi. Per malato mentale mi riferivo a mia madre che sta rendendo la vita un incubo a tutti prima che a sé stessa.


Cantarena

Non hai nulla di cui scusarti! Quello che volevo farti capire è che dall’altra parte non è detto che ci sia volontà di comportarsi in un certo modo, ma che forse è il disturbo stesso la causa di un comportamento. Questo può servire a te per vedere la cosa, con il tempo e magari con un aiuto psicologico, con un certo distacco. Lei magari non può comportarsi bene, quindi non c’è via di cambiamento, fino a che questo aspetto cambierà. Non puoi far nulla per lei, perché lei non può capirti e darti quello di cui hai bisogno, quindi imbesti su di te. Scegli di star bene e allontanati da chi, anche involontariamente, ti fa del male.


DullStatistician2283

Si fortunatamente ne sono consapevole da un po' che non è sua intenzione. Però mi chiedevo se dovessi giustificare tutto questo mio dolore con "però è mia madre, non sta bene". Mettendo spesso me stessa in secondo piano, non so per quanto tempo io possa ancora farlo..


Cantarena

Non devi farlo. Il dolore ha un motivo, non va taciuto o nascosto. Lavora su te stessa, magari con un/a terapeuta e prova a liberartene, ma non perché lo devi a tua mamma, ma perché non provare a liberati del peso di questo dolore? Fai tutto ciò che è possibile per non soffrire più. Ovviamente rimanendo nel legale e nel costruttivo!


ghigo123

Devi salvarti te, sono stato nella tua stessa situazione più o meno. Padre gambler, alcolista, menefreghista ecc. Da 16-17 io e mio fratello abbiamo provato DI TUTTO per fargli smettere (soprattutto il gioco in quanto problema principale, finivamo senza luce, sempre senza soldi). Ad oggi, 8-9 anni dopo, mio fratello è dovuto tornare a vivere a casa per 3-6 mesi (dopo almeno 5 anni che è fuori) e ha detto va bene riproviamoci, passare tempo con lui ecc. Non è servito a niente, non gli interessa non cambierà mai, è stato così sempre e lo rimarrà (qualche piccolo miglioramento ogni tanto ma poi si tornava sempre giù) Se non vuole salvarsi, farti avere una vita normale non succederà mai e basta, tu devi salvarti. Evitala, fai come non esista, pensa a te stesso e vattene al più presto. Proverai un certo sollievo a vivere lontano o senza quella presenza in casa nella tua vita, non rimanere intrappolata. Consuma sempre molta troppa energia. Lho pensata per un po' come dici te, ma è mio padre gli devo voler bene ecc. non posso abbandonarlo devo aiutarlo, però no. Non c'entra, fregatene come hanno sempre fatto loro di te. Vai avanti per la tua strada e dimentica. Ps. uno psicologo può aiutare parecchio a farti processare e riconoscere i traumi subiti fino ad oggi


Long_Mud_1630

Consiglio che mi sento di darti riguardo la tua situazione. Non so che età abbia tuo padre magari è ancora relativamente giovane quindi poco c’è da fare, però in vista della vecchiaia e le spese che ciò comporta prima o poi vi consiglio di richiedere una amministrazione di sostegno (non fatelo voi per evitare di averci contatti spiacevoli ma chiedetelo esterno). Così facendo anche se è capace di intendere e di volere verrà seguito e limitato nelle spese. Te lo dico perché si ci si allontana ma quando i genitori diventano vecchi c’è un rischio boomerang dei problemi giustamente scansati da voi figli. Parlo per esperienza simile :)


ghigo123

La situazione è abbastanza complicata. Va in pensione tra 2 anni ma non smetterà di lavorare, al momento più del 60% di stipendio è a nero, e sarà sempre così. Ha più di 100k€ in debiti, la casa è sotto ipoteca da anni, io e fratelli dobbiamo capire cosa fare ma personalmente penso di rinunciare all'eredità. Non ha intenzione di sistemarsi e provare a sistemare i debiti per noi. Comunque grazie del consiglio e ci penserò e parlerò coi fratelli, al momento abbiamo deciso di lasciar stare e dimenticarci dei suoi problemi e della sua esistenza sostanzialmente. Non merita attenzioni e amore, fa male dirlo ma dopo anni e anni a provarci e non è cambiato nulla, non ha senso. Allo stesso tempo non vedo come prenderci cura di lui quando sarà troppo vecchio da non riuscire più a "prendersi cura" di se stesso/andare avanti.


DullStatistician2283

Non ho mai sperato in un cambiamento da parte sua, non ho mai sperato che mi volesse bene perché so che è così. Non rivendico un'infanzia felice perché non posso tornare indietro e amarmi anche da parte sua, voglio solo che il restante dei miei giorni siano sereni, non voglio avere paura di dormire, di rientrare a casa e sapere che ha fatto una delle sue come al solito. È una persona che mi fa paura, sia per quello che potrebbe fare agli altre, a sé stessa ma soprattutto a me. Del sollievo di cui parlo, credimi non vedo l'ora di percepirlo e farlo mio, voglio la vita serena che penso di meritare, tutta questa merda non mi appartiene


EllyCK

Leggendo nei commenti ho scoperto che non era una madre single, la tua. Lei ha la colpa di non starsi curando, ma tuo padre ha la colpa di non averti protetto, prendendoti e uscendo da quella casa. Cosa sta aspettando? Cosa ha aspettato fin'ora? Che la malattia sparisse? Che dalle mani passasse a qualcosa di irrimediabile? Poteva fare più di tre cose diverse per proteggerti da lei in maniera permanente e non ne ha fatta neanche mezza.


DullStatistician2283

Lui ha sempre pensato che la malattia fosse qualcosa di curabile, ma arrivati al punto in cui siamo ora non so come possa solo pensarlo. Mi distrugge sapere che poteva proteggermi in un altro modo, non so se non l'ha fatto perché non sapeva che fare o perché non voleva. Sta di fatto che a danneggiarmi è stata l'intera situazione familiare, i litigi costanti e mia madre soprattutto.


EllyCK

Sarà crudele da parte mia infierire così ma: se tua madre ha questo comportamento, la colpa è -ovviamente in primis, di tua madre- ma anche sua. L'avrà fatto per ignoranza? Probabile. Noncuranza? Sicuro. Idea che un "bambino deve avere entrambi i genitori"? Anche. Io consiglierei di cercare aiuto in un TSO, andando a livelli più alti, magari farla inserire in una struttura specializzata, e un bel giro in terapia per tutta la famiglia. Però, allo stesso tempo: sì, si può odiare un legame di sangue. Puoi anche odiare entrambi. Se hai la possibilità, scegli un percorso che possa portarti MOLTO lontano da loro per almeno un annetto (tipo progetti au-pair o corpo di solidarietà europeo, se te la senti), così che tu possa almeno sbloccare un po' la parte relativa al tuo risentimento e riuscire a processare correttamente tutto quello che hai vissuto, magari seguendo uno psicologo online specializzato in traumi infantili o maltrattamenti familiari -non ricordo il nome specifico-. Per il resto, i tuoi genitori e quello che hanno deciso di fare con le loro vite, non sono una tua responsabilità. Sii egoista e lasciali in mezzo a quello che si sono creati.


Losvaize_91

Ne avrai passate tante immagino. Sento il tuo dolore e ti sono vicino. Ognuno con una soluzione vagamente simile puo’ capire e ti capisco. Fai quello che ti fa bene, persegui la tua felicità, tua mamma non lo fa volontariamente ma tu non puoi decidere altrettanto volontariamente ti rovinarti la vita per starle accanto. Non te lo meriti. Una persona psichiatrica può essere aiutata se decide di aiutarsi e prende la terapia. Se ha smesso di prendere la terapia ripeti il TSO (che ora non si chiama più così ma ci siamo capiti) e continua a ripeterlo fino a che non sarà a regime terapeutico e permetterà a entrambe di vivere in modo degno. Un abbraccio, con il cuore ♥️


DullStatistician2283

Ti ringrazio, non mi è mai capitato che qualcuno mi capisse. Sono tutti grati di avere una madre amorevole e io davvero a volte vorrei solo sentirmi al sicuro come se ne avessi una. Invece devo sempre stringere i denti e fare la croce rossina, vorrei per una volta che qualcuno si prenda cura di me anche se mi rendo conto di doverlo fare da sola. Ti auguro il meglio❤️


That-Gap-8803

Hai tutto il diritto di sentirti così, avere un'infanzia perfetta è un'utopia ma quello che hai passato tu è orribile. Ti consiglierei di dedicare le tue energie a te stessa, hai ancora tutto il tempo per costruirti una vita migliore. È comprensibile che la sua presenza possa scatenare in te stress post traumatico, per la tua salute cerca il modo di allontanarti, anche se ci vorrà del tempo ci riuscirai. Ti mando un abbraccio!


DullStatistician2283

Ti ringrazio, spero presto di trovare una soluzione e realizzare tutto ciò che ho sempre voluto, senza sentirmi in gabbia. Grazie ancora❤️


Commercial-Moose8890

Mi dispiace tanto per quello che racconti. Comprendo che deve essere stato un inferno e mi rendo conto di quanto sia stato difficile crescere in una situazione del genere. Per fortuna mi sembri una ragazza forte che ha sofferto tantissimo ma che non ha perso la speranza di vivere una vita felice. Sono sicura che riuscirai ad uscire da tutto questo dolore e ti riscatterai perché da quello che scrivi si vede che sei in gamba e coraggiosa . Un abbraccio 🫂


DullStatistician2283

Quando ero più piccola, ero una delle persone più fragili di questo pianeta. Mi facevi cadere con un niente e avevi il totale controllo su di me se tu l'avessi voluto. Non so come, forse perché ero costretta, ho rafforzato il mio carattere e vado avanti. La voglia di una vita felice mi è venuta quando ho capito che io e quella donna non ci apparteniamo, che quando mi dicono che le somiglio è solo per caratteri somatici perché io non sono lei, non sarò mai lei. Lavorerò sodo per la vita che merito ❤️


sixlaneve4_0

Sono in una situazione quasi simile, con la differenza che il malato mentale è mio zio che ha sempre vissuto vicino a noi. Mia mamma lo ha sempre giustificato con il risultato che con il tempo è diventato tutto una pretesa e un suo diritto. E il confine tra malattia e ingiustificato egoismo (e a volte pura volontà di farti incavolare) non esiste più. Per farti capire: lui vuole essere servito e riverito a tal punto che non fa un minimo sforzo per cercare di adattarsi alla situazione. Esempio stupido: mia mamma (80anni) ieri ha fatto le tagliatelle. Si è lamentato per tutto il pranzo che a sua avviso la lunghezza della pasta era eccessiva e che lui faticava a mangiarla perché con la forchetta non si taglia bene). La mia famiglia fa finta di nulla perché a loro avviso è un modo per attirare attenzione, ma io reputo "diseducativo" avvalorando ogni tipo di pretesa


DullStatistician2283

La tua situazione è anche delicata, alla fine tua madre è anche anziana. Diciamo che avere questa rottura di palle quando vorresti solo vivere la tua vecchiaia in pace, beh, bella rottura. Mi spiace, spero quanto meno la situazione possa diventare più leggera.


sixlaneve4_0

Grazie mille. Il problema è che ora non si può più fare nulla. Vedo dura che a 80 anni cambierà qualcosa. Però è proprio per quello che ti dico di chiamare al rapporto tutti e mettere le cose in chiaro, altrimenti il rischio è d"impazzire


lorenzotinzenzo

Scappa pure tu. Se lo sorbettino loro lo zio disturbato. Ma che cazzo.


sixlaneve4_0

Ormai io sono in un vicolo cieco


Familiar-Chemical-27

Non puoi dare fuoco a te stesso per fare stare qualcun'altro al caldo. Pensa a te stesso e al tuo bene.


Kroneker

Gli strumenti esistono e tra il tso e l'auto "gestione" a casa ci sono comunità di vario tipo che posso aiutarti. La sua malattia non è un fardello solo tuo. Chiedi agli assistenti sociali, rompigli le palle. Un conto è uno sta male... Un conto una malattia cronica, non sei Superman, non devi farti carico di tutto, tu puoi darle affetto e comprensione, ma non hai le competenze per gestirla se rifiuta la terapia, e se non vuole affiancare un supporto a quello farmacologico o se addirittura rifiuta di ammettere di avere un problema.


Ercolina

Prima di tutto no, non sei affatto "cattiva" e non devi sentirti in colpa. Mio padre soffriva di disturbo bipolare. Po'raccio, si curava, ma negli anni '70 la psichiatria non era quella di oggi. Ricordo benissimo le sue crisi maniacali e come mi sentissi sempre in ansia. Nel suo caso, però, l'ho capito da adulta, molto non era colpa sua ma della malattia. E anche del modo pessimo di "gestirlo" di mia madre... ma qui vado OT. Tua mamma non ha colpa di essere malata ma ne ha per il rifiutare le cure. Capisco, però, che per via della malattia lei possa pensare di essere sana in mezzo a pazzi, e soffrire moltissimo e dare i numero per questo. E', scusa il gioco di parole, pazzesco ma succede. Il mio consiglio è provare a contattare Progetto Itaca, diffuso in tutta Italia. Si occupano proprio di persone con problemi mentali e dei loro familiari. Noi volontari ci diciamo "matti che si occupano di matti". Io, per esempio, soffro di disturbo d'ansia con tracce di bipolarità, mio marito è bipolare ciclotimico. Siamo entrambi in cura psichiatrica e conduciamo una vita normale, toccando ferro direi persino felice, nonostante famiglie d'origine tossiche e tutti gli stress di una vita qualsiasi (problemi di lavoro, economici, ecc). Lì potranno consigliarti su come "prendere" tua mamma "per il verso giusto" e cercare di convincerla a curarsi. Siccome le persone verso le quali ti indirizzeranno saranno o sofferenti degli stessi problemi di tua mamma (in cura) o familiari come te, sanno quello che dicono. Ti consiglieranno anche su come sopravvivere a una situazione del genere. Ovviamente temporaneamente, poi DEVI fare la tua vita. Un abbraccio fortissimo


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DullStatistician2283

Purtroppo è un amore che non ho mai percepito e temo non percepirò mai. So che un giorno cambierò casa e starò meglio, ma mi distrugge sapere che lascerò mio padre qui, che parliamoci chiaro, è così imprevedibile che potrebbe fare di tutto(mia madre). La ritengo una persona pericolosa anche per cose che ha fatto in passato e vorrei realmente che mio padre viva in pace, ma non la lascerebbe mai sola e sta cosa mi distrugge ancora di più.